Dopo tanti mesi di attesa e lavori che sembravano non finire mai, entri finalmente nella casa nuova.
È un sogno che diventa realtà…
Una modernissima casa in classe A, arredata di tutto punto e costruita secondo i più elevati standard di efficienza energetica.
Ma non passa nemmeno un anno dal trasloco che ai primi freddi vedi presentarsi uno sgradito ed ostinato ospite…
la muffa sulle pareti!
Questa è la storia di Pierluigi, un padre di famiglia che si è trovato le prime macchie nere a 8 mesi dal trasloco nella sua nuova abitazione in classe A4+++.
La battaglia di Pierluigi è uno spaccato di come agiscono le imprese costruttrici quando muffa e umidità si manifestano in edifici nuovi di zecca…
Provocando tanta frustrazione nei proprietari, già provati dai mesi di cantiere e dal trasloco.
Fortunatamente, grazie all’intervento di Archimede, ad oggi la muffa è completamente scomparsa dalla casa di Pierluigi.
In questo articolo, condividerò lo specifico processo utilizzato nella sua casa per risolvere in modo definitivo il grave problema di muffa.
Nelle prossime righe scoprirai:
- come l’impresa costruttrice ha giustificato la muffa nella casa di Pierluigi;
- il rimedio con cui l’impresa ha tentato di eliminarla (senza alcun successo, ma anzi facendola peggiorare);
- i risultati dell’analisi diagnostica di Archimede effettuata secondo il metodo Casa Asciutta, che hanno messo in luce le vere cause della muffa (ben diverse da quelle che aveva sostenuto l’impresa);
- le soluzioni proposte da Archimede nel Piano di Risanamento per far scomparire la muffa definitivamente.
Se anche tu come Pierluigi hai un problema muffa in una casa in classe A costruita da zero…
Sono certo che troverai diversi spunti pratici.
“In una casa nuova in classe A4+++, la muffa è comparsa dopo 8 mesi, peggiorando dopo l’intervento dell’impresa”
Lascio direttamente a Pierluigi raccontare nei dettagli la frustrante situazione di trascorrere il primo inverno nella casa nuova con la muffa:
“Dopo circa 8 mesi, nella mia casa nuova dove vivo con due bambini piccoli è comparsa la muffa sulle pareti a nord.
Mi sono chiesto com’era possibile, considerando che la casa era in Classe A4+++.
Ho contattato subito il costruttore, che ha giustificato il problema dicendo che la muffa era causata dal mio modo di abitare.
Ho contattato allora un progettista edile, secondo il quale il problema era l’umidità residua da costruzione perché la casa non si era asciugata.
L’impresa è tornata a casa con uno strumento per misurare l’umidità delle murature (igrometro a contatto), ma secondo loro l’umidità era regolare.
L’impresa sosteneva che dovessi arieggiare meglio la casa, perché era sigillata bene.
Per loro era tutto a posto, ma sono tornati per applicare la pittura termica sulle pareti con la muffa.
Dopo un mese, la muffa è peggiorata.
A questo punto, non soddisfatto dell’operato dell’impresa, mi sono rivolto ad Archimede.
L’azienda è venuta a casa mia per effettuare delle misurazioni… E da lì ho avuto risposte soddisfacenti.
Hanno effettuato delle analisi delle mie pareti, con strumenti appositi.
Poi mi hanno consegnato una relazione tecnica sulle vere cause del problema di muffa.”
Identificare le vere cause della muffa: ecco come l’analisi climatica Casa Asciutta ha smentito l’impresa costruttrice
Ma quali erano le vere cause del problema di muffa di Pierluigi?
E perché la pittura termica applicata dall’impresa non aveva funzionato, ma anzi aveva fatto precipitare il problema?
Per dare una risposta a queste domande, dobbiamo ripercorrere il processo di misurazioni scientifiche Casa Asciutta.
Pierluigi ci ha raccontato che “L’impresa sosteneva che dovessi arieggiare meglio la casa.”
L’analisi climatica effettuata da Archimede registrando il clima per 7 giorni consecutivi ha dimostrato l’esatto opposto.
L’aerazione da parte della famiglia era più che adeguata: i locali venivano arieggiati anche 2 volte al giorno.
Ecco i valori del datalogger n° 14 posizionato nella camera doppia.
- T minima = 15,7°C
- T massima = 20,3°C
- T media = 18,1°C
- Url minima = 38%
- Url massima = 60%
- Url media = 52%
I valori minimi medi e massimi ottenuti dall’analisi climatica sono ideali e rientrano nei parametri consigliati per la salute ed il comfort degli abitanti.
Il datalogger n° 13, posizionato nella camera da letto padronale, non aveva rilevato situazioni anomale.
- T minima = 16,1°C
- T massima = 24,1°C
- T media = 19,1°C
- Url minima = 40%
- Url massima = 62%
- Url media = 54%
Lo stesso si può dire per i valori rilevati dal datalogger n° 15, posizionato nel bagno del piano terra.
L’analisi termografica aveva rilevato che le temperature dei ponti termici erano pienamente soddisfacenti.
Grazie ai principi della termodinamica, si può giudicare questo ponte termico (15,7°C) privo di rischio di condensa. Alla temperatura ambientale media di 19,4°C, la condensa potrebbe verificarsi solo se nell’ambiente l’umidità relativa superasse il tasso del 78% per un prolungato periodo: condizioni MAI registrate durante l’analisi diagnostica.
La sovrapposizione dell’analisi climatica con l’analisi termografica ci ha permesso di escludere con certezza scientifica fenomeni di condensa superficiali o di condensa interstiziale.
Le misurazioni ponderali per rilevare le quantità di umidità nei materiali edili hanno riscontrato la presenza di umidità generalizzata.
Tuttavia, si trattava di una percentuale di umidità quasi trascurabile all’interno delle murature e dei solai.
Ti ricordo che l’impresa era tornata nell’abitazione utilizzando un igrometro a contatto per misurare l’umidità delle murature.
Da queste “misurazioni”, avevano concluso che l’umidità era regolare.
Di conseguenza, sempre secondo l’impresa, l’umidità era dovuta solo alla scarsa aerazione dei locali da parte degli abitanti, visto che l’abitazione non presentava infiltrazioni ed era ben sigillata.
L’igrometro a contatto anche in questo caso ha creato una grande confusione, poiché è uno strumento che misura la conducibilità elettrica dei materiali e NON l’umidità.
Di seguito ti riporto le misurazioni effettuate da Archimede in un determinato punto dell’abitazione.
I valori di umidità degli intonaci corrispondono a valori di asciutto.
Un’ulteriore conferma che non si poteva trattare di condensa superficiale (altrimenti l’intonaco sarebbe stato più umido della muratura al suo interno).
I valori di umidità all’interno della muratura e nel solaio sono poco critici.
Tuttavia, all’interno della muratura, in prossimità del soffitto e del pavimento, abbiamo riscontrato la presenza di una leggera umidità riferibile all’umidità residua da costruzione (4%).
Una situazione ben diversa dalle indicazioni dell’igrometro.
La presenza di umidità nelle murature nelle vicinanze del pavimento e del solaio nelle abitazioni nuove è facile da riscontrare, anche se non in tutte crea problemi visibili.
La causa è la tempestività con cui vengono costruiti e abitati i nuovi edifici, senza lasciare il tempo a massetti e solai di asciugarsi completamente.
L’analisi diagnostica strumentale ha confermato che le manifestazioni di muffa erano dovute esclusivamente all’umidità residua da costruzione.
Fattori come:
- i veloci tempi di costruzione…
- l’esecuzione di un cappotto termico esterno…
- probabilmente qualche pioggia (deduzione sorta osservando negli archivi le condizioni meteo nei mesi in cui avveniva la costruzione)…
…hanno fatto sì che a Pierluigi fosse stata consegnata un’abitazione che conteneva umidità da costruzione.
La coincidenza di iniziare a vivere la casa all’inizio dell’inverno ha favorito la formazione di muffa nelle pareti, con annesse grandi preoccupazioni dei proprietari.
La soluzione scientifica al problema di muffa esposta nel Piano di Risanamento Casa Asciutta
Come suggerito nel Piano di Risanamento, l’unica soluzione al problema di muffa nella casa di Pierluigi era attendere la naturale deumidificazione delle murature.
Ovviamente con la raccomandazione di proseguire con le aerazioni giornaliere che la famiglia già effettuava.
Oltre alle cause della muffa, l’analisi Casa Asciutta ha inoltre individuato un difetto occulto delle impermeabilizzazioni di una soglia di una portafinestra.
Un difetto di cui il cliente non si era minimamente accorto, visto che non si manifestava visivamente.
Questo difetto poteva tuttavia divenire un serio problema estetico se non fosse stato riparato nell’immediato e in anticipo alla manifestazione dei danni.
Potrebbe esserti utile sapere che l’umidità residua da costruzione edile genera molte cause legali o accertamenti tecnici preventivi (ATP) completamente INUTILI.
Solo aspettando la naturale deumidificazione, che generalmente si completa nel tempo in cui avvengono i primi incontri tra le parti, il problema si risolve.
Ci capita, anche se con bassa frequenza, di supportare i tecnici di parte (CTP o CTU) nel effettuare l’analisi strumentale diagnostica Casa Asciutta degli immobili nuovi su cui è sorto il contenzioso…
Ma nel frattempo, la causa del problema scompare da sola.
Come affrontare un grave problema di muffa in una casa nuova in classe A
La muffa purtroppo non conosce classi energetiche.
Anche un edificio nuovissimo come la casa di Pierluigi può esserne vittima.
È fondamentale però sottolineare che l’umidità residua da costruzione NON è sempre l’UNICA colpevole di un problema di muffa.
Ci sono diversi fattori che possono portare alla comparsa di macchie nere su pareti e soffitti.
E visto che ogni causa richiede una soluzione specifica, il primo passo è sempre accertare con una diagnosi scientifica qual è il vero colpevole.
Come hai visto nel caso studio, con il metodo Casa Asciutta noi di Archimede possiamo darti le spiegazioni e le soluzioni che cerchi.
Soprattutto, lo possiamo fare in modo:
- oggettivo, perché supportato dai dati;
- imparziale, perché non siamo legati alla vendita di prodotti o interventi edili per risolvere il problema.
Se vuoi saperne di più sul processo con cui abbiamo liberato migliaia di proprietari dall’incubo della muffa nella loro casa dei sogni, clicca sul pulsante qui sotto.