Il vespaio areato lo facciamo oppure no?
Se ne discute sempre a lungo sulla convenienza di fare il vespaio areato oppure no in una ristrutturazione edile. Il professionista edile ed il proprietario di casa, dalla progettazione all’esecuzione dei lavori ne parleranno per ore. E’ però fondamentale conoscere quali siano realmente i suoi reali apporti positivi e quali problemi invece può creare.
A qualunque piano sia realizzato il vespaio areato offre un sacco di buoni motivi per convincerti di realizzarlo nonostante le costose lavorazioni necessarie. In presenza di umidità di risalita nelle murature viene addirittura scelto erroneamente come unico metodo risolutivo o terapeutico per contrastarla. Spesso ci capita di ascoltare persone che erroneamente pensavano che poteva essere la soluzione definitiva all’umidità di risalita. Professionisti e proprietari che scelgono di destinare il cospicuo budget economico solo per quello scopo e poco tempo dopo rendersi conto invece dell’errore.
E’ necessario fare chiarezza sui suoi pregi e difetti visto che la confusione regna sovrana in questa materia.
Qui di seguito gli aspetti più importanti che tutti i professionisti edili dovrebbero tenere in considerazione e che i produttori di vespai ad igloo nascondono per non complicare i lavori.
Fare spazio al vespaio areato è un costo che fa la differenza
Tra incollare un pavimento sopra all’esistente oppure rimuoverlo, scavare, eseguire il vespaio e rifare i sottofondi c’è una sostanziale differenza economica.
E’ per questo motivo che ho deciso di scrivere questo articolo.
Sono decisamente in ritardo ma ero convinto che prima o poi emergesse naturalmente un ridimensionamento sulle idee, sulle capacità e dei reali benefici che un vespaio areato apporta in una abitazione ristrutturata. C’è da ricordarsi che negli anni passati molti altri prodotti edili solo stati decantati come i risolutori di… invece poi con l’esperienza diretta ci si è accorti delle errate interpretazioni.
Vi ricordate delle lastre in amianto tipo Eternit? Per decenni si pensava di aver inventato un copertura semplice, economica, robusta. Ora vi sono contributi statali per lo smantellamento vista la nocività del prodotto.
Anche le guaine liquide “fai da te” fino a pochi anni si sono usate in modo sconsiderato. Applicate laddove dovevano durare per l’intera vita dell’edificio mentre dopo poco tempo non erano più efficaci. L’esperienza della carta catramata negli anni 60-70, molto simile per certi versi, avrebbe dovuto essere stata di esempio.
Dal punto di vista strutturale e termotecnico la realizzazione di un vespaio areato è OK
Ecco un elenco di benefici, estratto dalle indicazioni dei produttori e commercianti dei moduli in plastica per i vespai:
– colmare facilmente i dislivelli
– rapidità e semplicità di realizzo
– possibilità di alloggiamento degli impianti
– creo un distacco tra terreno e getto
– evita l’umidità di risalita
– smaltisce un’eventuale presenza di gas radon
– ecosostenibile e poco costoso
– maggiore efficienza energetica
– salubrità degli ambienti
Molte di queste caratteristiche sono impregiudicabili.
Ma altre invece non sono reali, anzi, possono indurre all’errore sia il proprietario dell’immobile che il progettista edile.
Mi riferisco alle caratteristiche “evita l’umidità di risalita”, “ecosostenibile e poco costoso” e di conseguenza ma non in secondo luogo alla “salubrità degli ambienti”.
E’ vero che un vespaio areato elimina l’umidità di risalita?
Ma di quale umidità di risalita si parla?
Di quella che risale nelle murature o di quella che risale nei pavimenti?
Sì in parte, per quanto riguarda l’umidità di risalita nel pavimento. L’umidità non può oltrepassare il vuoto sanitario (l’aria) creato dal vespaio. Però in corrispondenza delle 4 “calate” di calcestruzzo (i piedini) che in ogni igloo appoggiano al massetto o magrone sottostante l’umidità può risalire se non impermeabilizzate durante la posa degli igloo. Sembra strano, vero? Eppure alcuni produttori infatti hanno inserito nelle loro schede tecniche l’avvertenza di posizionare un pezzo di guaina impermeabilizzante sotto i piedini.
Invece la risposta è No, se per umidità di risalita si intende quella presente nelle murature portanti. Esse appoggiano direttamente nel terreno sottostante e l’esecuzione del vespaio è del tutto ininfluente per impedire all’umidità di risalire. Anzi la compatezza del calcestruzzo e la presenza di barriere in plastica ostacolano la naturale “deumidificazione” della base della muratura, andando a incrementare l’umidità di risalita nelle murature.
Per riassumere:
Il vespaio areato non elimina il fenomeno dell’umidità di risalita nelle murature
Semmai può creare ulteriori problemi di umidità se non realizzato con la dovuta responsabilità tecnica. Come? Leggi tutto l’articolo e comprenderai il perché.
Cosa considerare allora per scegliere se fare il vespaio areato oppure non farlo?
Misurando il reale contenuto di umidità nelle pavimentazioni attuali e confrontando i valori rilevati nelle murature attigue potrai conoscere la effettiva necessità del tuo immobile. Se i sottofondi attuali del tuo pavimento sono asciutti potrai ritenere superflua l’umidità nei pavimenti. Ti dovrai preoccupare solo di curare l’umidità nelle murature.
Se invece i sottofondi sono umidi già prima della ristrutturazione allora la realizzazione di un vespaio potrà eliminarla. In questo caso ricordati però di risolvere la risalita dell’umidità nelle murature.
Il vespaio areato potrà trasformarsi in una piscina
E’ facile comprendere che se dovesse avvenire una alluvione/allagamento anche di pochi centimetri il vespaio areato può trasformarsi in una piscina. Il tempo del suo prosciugamento varia a seconda del grado di permeabilità dello strato sotto del vespaio. Più a lungo l’acqua sosterà nel vespaio e peggiori saranno i danni alle murature nella tua abitazione.
Non è mai considerato invece che anche senza alcuna alluvione possa accadere un totale o parziale allagamento del vespaio areato.
Le acque piovane derivanti dai terreni o piazzali attigui, dalla rete dei pluviali oppure da una rottura idraulica possono trasformare il vespaio areato in una piscina.
In fase di progettazione della ristrutturazione questo rischio può essere facilmente annullato a costi quasi nulli. Sarà sufficiente creare la possibilità di drenaggio nel sottofondo se il terreno sottostante è in ghiaia o comunque drenante. Altrimenti creare nell’area del vespaio o esterna dei pozzetti di raccolta e deflusso (se sotto quota prevedere delle pompe elettriche dotate di sistemi anti black-out).
Ad esempio se le bocchette di areazione di presentano così:
preoccupati di verificare se il vespaio è allagato effettuando il controllo consigliato qui di seguito.
Nel vespaio areato possono formarsi fenomeni di condensa?
Chi si pone questa domanda è bravo. Per molti vespai è un dubbio di scarsa importanza per altri invece potrebbe essere la chiave di volta.
Nelle abitazione con impianti di raffrescamento a pavimento il rischio dura per tutta la durata dell’utilizzo di detto impianto se le coibentazioni termiche sono insufficienti.
Senza alcun impianto di raffrescamento la condensa avviene di certo nei primi gg di caldo. Quando l’aria calda “estiva” entra nel vespaio e si avvicina al vespaio ancora freddo dopo la stagione invernale. Si consideri che nei piani interrati il rischio della condensa permane per un periodo maggiore rispetto ai piani terra.
“La sola termografia non aiuta a comprendere se vi siano fenomeni di condensa o meno.”Qui raffigurata la situazione invernale, quando l’aria è più calda nel vespaio rispetto l’esterno.
L’areazione di un vespaio areato non è così scontata
Nel paragrafo precedente potrai aver pensato:
Anche se avvenisse della condensa l’areazione la asciugherebbe prima che venisse assorbita dal massetto e successivamente dalle fondazioni/murature e/o dai piedini in CLS.
I risultati di alcuni test sulla ventilazione (eseguiti dall’Università di Brno) indicano che il fattore che maggiormente influenza il passaggio d’aria nel vespaio è
la presenza di vento e la sua direzione. Non essendo questo, nella maggior parte dei casi, un fattore controllabile ma tanto meno presente, si ritiene di poter migliorare la ventilazione agendo su fattori secondari. Ad esempio la frequenza delle prese d’aria e la loro dimensione che deve essere di diametro minimo 12 cm.
Inoltre si deve considerare che le griglie di areazione hanno una portata d’aria inferiore a quella del tubo inserito nella murature.Se il tubo ha un’area di deflusso teorica pari a 73cm2, quando si installano le griglie esterne la portata teorica si riduce del 42 % nel primo caso e del 18% nel secondo caso. Questi dati sono del tutto approssimativi e ottimistici.
La prima cosa da fare se la tua abitazione ha gravi problemi di umidità?
In molte abitazioni con problemi di umidità e in presenza di un vespaio areato notiamo che quanto vi diremo tra poco è la normalità e molto frequente. Vengono eseguiti interventi inutili come ad esempio la sostituzione degli intonaci, l’impermeabilizzazione dei marciapiedi, l’installazione di dispositivi contro l’umidità di risalita senza nemmeno conoscere un dato fondamentale.
Il vespaio areato è asciutto, bagnato oppure allagato?
E’ una domanda da porsi in qualsiasi caso, a prescindere che l’abitazione presenti piccoli o grandi problemi di umidità.
Terminiamo questo articolo con un consiglio operativo che potrai applicare te stesso senza alcun artigiano. Attrezzati con un tubo dell’acqua da giardino oppure una sonda “passa cavi” da elettricista e un vecchio straccio. Con lo scotch o del nastro da elettricista lega un piccolo straccio all’estremità del tubo flessibile. Infila poi il flessibile con lo straccio per un solo metro all’interno della bocchetta di areazione. Verifica che lo straccio è umido o zuppo di acqua. Se asciutto rinfilalo nuovamente nella bocchetta di areazione per 2 metri e ri-verifica lo stato dello straccio. Ripeti l’operazione aumentando la lunghezza di inserimento e ripetendo la stessa prova in tutte le bocchette. Prova in più punti e potrai sapere cosa c’è sotto il tuo pavimento di casa.
Non è un controllo esaustivo. Sapere se il vespaio areato è asciutto o bagnato è solo l’inizio di un’analisi. Ma comprendere quale sia la causa dell’umidità nei tuoi muri è l’unico modo per trovare la vera soluzione riparatoria. Effettuare interventi anche con materiali costosi non ti risolverà il problema se la causa non viene nemmeno scalfita.
Ecco un caso di vespaio leggermente umido:
Consigliamo di eseguire questo semplice controllo con cadenza periodica. Ogni anno o semestre, nelle stagioni invernali e anche in quelle estive, nei periodi di siccità oppure molto piovosi questa verifica è indispensabile. E’ gratuita ed eseguibile da qualsiasi persona. Prima di eseguire lavori e spese inutili comprendi qual’è la causa dei tuoi problemi. Non affidarti a soluzioni che non elimino il problema alla radice.